L’impollinazione è il trasporto del polline dall’antera allo stimma nel fiore delle
Angiosperme o dalla sacca pollinica al micropilo degli ovuli nei coni femminili
delle Gimnosperme. Essa può avvenire con varie modalità e, in base ai fattori che
sono implicati nel trasporto del polline, si distinguono i seguenti tipi di impollinazione:
anemogama, idrogama, zoogama. La prima è quella dipendente dal vento, la seconda
dall'acqua e la terza dagli animali, in particolare si dice entomogama quella che
avviene grazie agli insetti.
Le piante anemofile, cioè quelle che affidano al vento il compito di realizzare
l’impollinazione, producono le maggiori quantità di polline, perché la loro strategia
riproduttiva abbisogna di grandi quantità per avere maggiori probabilità di realizzare
l’incontro casuale con l’ “obiettivo”.
Quelle entomofile invece ne producono quantità assai minori, avendo invece dei trasportatori
molto efficienti e specifici.
È comprensibile quindi che le specie maggiormente rappresentate nei campioni del
monitoraggio aerobiologico appartengano quasi esclusivamente a specie anemofile,
sebbene molte piante si giovino di entrambi i meccanismi. Naturalmente i fiori delle
piante entomofile sono quelli più vistosi e belli perché devono attirare gli insetti,
mentre i fiori di quelle anemofile sono molto semplici non dovendo “far gola” a
nessuno.
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