Con il termine "Open Data" si fa riferimento a dati che possono essere
liberamente utilizzati, elaborati e distribuiti da chiunque, senza limiti di copyright,
brevetti o altre forme di controllo che ne limitino la riproduzione, soggetti eventualmente
alla necessità di citarne la fonte e di condividerli con lo stesso tipo di
licenza con cui sono stati rilasciati.
Il codice dell’amministrazione Digitale (D.lgs. n. 82/2005) è il principale
provvedimento normativo sul tema degli Open Data. Tale norma introduce l’importante
principio di "disponibilità dei dati pubblici". Per assicurare
l’effettività di questa disposizione, fanno seguito una serie di norme tra
le quali il D.lgs n. 36/2006 e il Dl. 179/2012 (art. 9) per cui le amministrazioni
hanno l’obbligo di promuovere "progetti di elaborazione e di diffusione dei
dati pubblici di cui sono titolari", nonchè assicurarne la pubblicazione
"in formati aperti", al fine di "valorizzare e rendere fruibili"
i dati stessi.
I dati pubblici aperti costituiscono una immensa risorsa da sfruttare per creare
valore in vasto un numero di aree quali ad esempio:
- Trasparenza e controllo democratico
- Partecipazione
- Misurazione dell’impatto delle politiche pubbliche
- Miglioramento dell’efficienza ed efficacia dei servizi pubblici
- Miglioramento o creazione di prodotti e servizi privati
- Innovazione
- Estrazione di nuova conoscenza dalla combinazione di diverse fonti di dati e dall’identificazione
di regolarità che emergono dall’analisi di grandi masse di dati
Gli Open Data dell’A.R.P.A.B.
I dati "aperti" sono organizzati per matrici ambientali, corredati da
metadati che ne consentono la comprensione, l’esportazione ed il riutilizzo
e distribuiti con licenza Creative Commons Attribution -
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