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Avete visto questa specie in mare? E’ l’idrozoo marino Porpita porpita
17 Luglio 2024
Arpab informa

Poster Porpita porpita

Gli organismi ALIENI o ESOTICI, più correttamente noti come ALLOCTONI, sono quelli che l'uomo ha introdotto, sia intenzionalmente che non, anche nel Mar Mediterraneo, a causa dei cambiamenti climatici, in regioni diverse da quelle di origine.

Le SPECIE ALIENE INVASIVE, secondo la definizione dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), sono "animali, piante o altri organismi che l'uomo ha portato in aree al di fuori del loro habitat naturale, dove si stabiliscono e si diffondono, causando effetti negativi sull'ecosistema locale e sulle specie autoctone".

Alcune di queste specie sono particolarmente pericolose poiché danneggiano gravemente gli ecosistemi: alterano le catene alimentari, cambiano i comportamenti degli animali, modificano la disponibilità di risorse, perturbano il ciclo dei nutrienti e influenzano la diversità e l'abbondanza delle specie native, aumentando così il rischio di estinzione di queste ultime. A tal proposito, ARPA BASILICATA è parte attiva nel monitoraggio di alcune delle specie aliene, come Porpita porpita, che è stata segnalata scientificamente per la prima volta nel 2019 dinanzi le coste di Policoro (MT), ma che diviene sempre più presente sulle coste italiane.

Porpita porpita (Linnaeus, 1758) è un piccolo idrozoo coloniale marino appartenente al phylum Cnidaria, che raggiunge una dimensione massima di 5 centimetri. Conosciuto anche come "Bottone blu" per il suo colore azzurro brillante, questa specie presenta una struttura corporea relativamente semplice, composta da una parte centrale chitinosa chiamata pneumatoforo e da una serie di tentacoli che la circondano. La parte centrale è composta da colonie di zoidi che svolgono diverse funzioni tra cui quelle nutrizionali (gastrozoidi) e riproduttive (gonozoidi). Inoltre, sulla superficie del pneumatoforo ci sono camere aeree che possono riempirsi di aria, consentendo all'organismo di galleggiare o immergersi. I tentacoli, costituiti da colonie di dattilozoidi o tentaculozoidi, hanno funzioni difensive e predatrici grazie alla presenza di nematocisti, piccole cellule con dardi urticanti che stordiscono le prede, ma innocui per l’essere umano, in quanto solo lievemente urticante. Porpita porpita non è in grado di nuotare attivamente nella colonna d'acqua, ma si lascia trasportare dalle correnti, motivo per cui è classificato come organismo planctonico.

Segnalala seguendo le istruzioni riportate sul poster in allegato e invia la documentazione alla pagina Facebook dell’ARPA Basilicata o all’indirizzo e-mail teresa.trabace@arpab.it

Negli stabilimenti balneari della costa ionica e tirrenica lucana troverà il poster con le informazioni tecnico-scientifiche.

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