Per comunicazione ambientale si intende quel processo che un’organizzazione realizza per fornire ed ottenere informazioni e per intraprendere un dialogo con le parti interessate interne ed esterne, al fine di stimolare una comprensione sui sistemi, sugli aspetti e sulle prestazioni ambientali. E’ un tema quello ambientale presente da pochi decenni nei programmi strategici dei sistemi politici e dei media e cioè dal momento in cui si è avuta la percezione che gli sviluppi economici e tecnologici, l’ipersfruttamento di risorse non rinnovabili potevano mettere a rischio la salute degli uomini e la vita futura del pianeta.
I conflitti ambientali, l’incomprensione delle cause e delle possibili soluzioni, sono la conseguenza, prima ancora che di una mancanza di informazione, della mancanza di coinvolgimento e responsabilizzazione. Oggi si deve parlare di comunicazione che, anche attraverso le nuove tecnologie informative, stimoli il dialogo, la condivisione, la responsabilizzazione di tutti gli attori che possono contribuire alla costruzione di un ambiente migliore. La comunicazione relativa a queste problematiche è promossa da enti pubblici, aziende private, associazioni, politici, agenzie ed enti di controllo, ecc. all’interno del quadro delle nuove politiche ambientali orientate allo sviluppo sostenibile. Comunicare l’ambiente quindi in scenari di sostenibilità è diventato uno strumento di governance indispensabile all’interno delle pubbliche amministrazioni e delle imprese che scelgono di organizzare il proprio lavoro sviluppando valori, azioni e sistemi di gestione ambientale con il fine di promuovere comportamenti a favore della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.
*norma UNI ISO14063
Gli obiettivi
La “comunicazione ambientale” nasce da un rapporto di stretta e produttiva collaborazione tra la Comunicazione pubblica e l’Ambiente. E’ l’attività istituzionale degli enti che operano in campo ambientale ed è contraddistinta dalla necessità di realizzare obiettivi:
- Informativi: informare costantemente, con le modalità relazionali della comunicazione, il cittadino sui temi quali la tutela della natura, l’inquinamento delle matrici ambientali, i rifiuti, i cambiamenti climatici ecc ( es. l’acqua, l’aria il suolo vengono monitorati e i dati resi pubblici, una nuova opera che avrà un impatto sull’ambiente va ugualmente portata all’attenzione del cittadino, così come l’istituzione di un’area protetta o di una pista ciclabile);
- Educativi: orientare i cittadini verso stili di vita e di consumo eco-sostenibili. L’informazione in questo campo deve quindi essere strettamente connotata da una chiave educativa. Spetta a tutti gli operatori comunicare in modo appropriato la necessità di raccogliere i rifiuti in maniera differenziata, spiegandone le modalità o come risparmaiare energia nel rispetto dell’ambiente. Perché questo tipo di comunicazione sia efficace, occorre puntare al coinvolgimento della sfera affettiva e alla contestualizzazione delle problematiche ambientali rispetto alla propria esperienza quotidiana;
- Partecipativi/di governance: creare occasioni di dialogo, coinvolgimento attivo, e partecipazione dei cittadini e categorie sociali al fine di realizzare così un ” Buon Governo” ed una ” cittadinanza attiva”;
- Di riduzione di conflitto in caso di crisi /emergenze : intervenire in modo adeguato nelle situazioni improvvise di rischio per la salute, al fine di dare la giusta ed equilibrata risposta alle istanze dei cittadini e dei media. Niente allarmismo, ma neanche nessun tentativo di tenere nascosta ai cittadini la portata dell’evento registrato. E’ quella che si sperimenta costantemente, dall’incendio di una fabbrica o di un bosco a inquinamento dovuto a scorie radioattive etc.
La direzione di una qualsiasi organizzazione, sulla base della propria politica per la comunicazione ambientale, deve sviluppare una strategia per attuare la propria politica per la comunicazione ambientale. Tale strategia include:
definizione degli obiettivi di comunicazione ambientale ;
individuazione e identificazione dei destinatari interni ed esterni;
pianificazione delle attività di comunicazione;
mettere in sequenza le diverse azioni comunicative;
individuazione di risorse umane, tecniche e finanziarie;
definizione dei tempi di realizzazione;
valutazione dei risultati
Programmare strategicamente l’uso degli strumenti e dei processi di comunicazione al fine di promuovere la partecipazione sociale, ascoltare le esigenze dei cittadini, proiettando il piano operativo dell’azienda verso una sostenibilità ambientale;
Analizzare con attenzione la situazione, il contesto relativo alla comunicazione, stabilire i traguardi conformi agli obiettivi ambientali, identificare i destinatari delle informazioni, definire gli ambiti geografici e scegliere accuratamente i giusti canali per la trasmissione dei contenuti di comunicazione ambientale, possibilmente a basso impatto.
Creare un circolo virtuoso delle informazioni all’interno dell’azienda, uno scambio di notizie e di sapere che successivamente dovrà essere esteso anche all’esterno. Durante un’attività di comunicazione ambientale la documentazione deve essere distribuita, aggiornata e presentata in modo da poter essere facilmente fruibile dagli interessati. Un momento importante è rappresentato dalla valutazione dei dati attraverso verifiche sulla loro coerenza e attendibilità.
Valutare l’efficacia della comunicazione ambientale. E’ il momento in cui l’organizzazione misura l’effettivo o mancato conseguimento degli obiettivi e traguardi prestabiliti, utilizzando indicatori di comunicazione ambientale.
Riesaminare e pianificare le modifiche necessarie, migliorando o ristrutturando la politica per la comunicazione ambientale.
Utilizzare tecniche di feedback che permettano la creazione di un flusso di comunicazione circolare, in grado di garantire agli emittenti di capire “se” e “come” l’informazione trasmessa è stata ricevuta, e ai destinatari di riferire ed esprimere la propria opinione, in modo da garantire all’organizzazione di valutare l’efficacia della propria attività, perfezionandola e adattandola alle esigenze della comunità in base alle reazioni ottenute.
Per un’efficace politica di comunicazione è fondamentale consultare, comprendere, informare, persuadere e/o coinvolgere i destinatari. Vi sono differenti approcci alla comunicazione in funzione del fatto che l’organizzazione e i destinatari siano attivi o passivi, e in relazione agli obiettivi di comunicazione ambientale dell’organizzazione, ai destinatari ed alle risorse organizzative disponibili per la comunicazione stessa. Un’organizzazione dovrebbe adattare ai destinatari le informazioni che fornisce, in coerenza con la pianificazione iniziale. Le informazioni dovrebbero:
considerare gli aspetti comportamentali e gli interessi sociali, culturali, educativi, economici e politici dei destinatari;
utilizzare un linguaggio appropriato;
utilizzare immagini (visive) o mezzi elettronici dove opportuno;
essere coerenti con l’approccio scelto e, dove pertinente, con le altre informazioni sui temi ambientali comunicate in precedenza dall’organizzazione
Ecco i principali strumenti che vanno scelti sulla base dei destinatari che si intendono raggiungere con l’azione di comunicazione:
- Comunicazione scritta;
- Comunicazione verbale;
- Altri strumenti
(*Riferimenti UNI ISO 14063)