I dati di qualità dell’aria pubblicati quotidianamente dall’ARPAB, sono oggetto di una procedura di verifica a partire dall’acquisizione del dato in remoto dai siti di misura fino alla validazione e diffusione delle informazioni.

A completamento di queste attività, è elaborato un indicatore, l’indice di qualità dell’aria (IQA), che descrive in maniera semplice e sintetica lo stato dell’ambiente atmosferico, correlando la qualità dell’aria ai livelli di rischio per la salute umana. L’indice di qualità dell’aria è il sistema proposto dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente americana – E.P.A.

Nel calcolo dell’indice sono inclusi PM10, NO2 e O3. Sulla base di studi e pubblicazioni note, sono stati estrapolate cinque classi.

Come si calcola

L’Indice di Qualità dell’Aria viene calcolato al termine della validazione dei dati rilevati il giorno precedente, mediante la seguente formula:

Dove Ci è la concentrazione rilevata per gli inquinanti PM10, NO2, O3 nelle diverse stazioni ed Ri è il valore di riferimento normativo. I limiti di legge utilizzati sono riportati in tabella.

I valori dell’indice sono stati raggruppati in cinque classi con una ampiezza degli intervalli uniforme e pari a 50. L’adozione di un numero ridotto di classi è legata alle accuratezze raggiungibile dai modelli previsionali.

La tabella seguente riporta le classi identificate con i corrispondenti intervalli di valori numerici e cromatismi.

Quindi, un colore arancione, rosso o viola (corrispondente ad un valore dell’indice superiore a 100) indica che almeno uno degli inquinanti supera il limite di legge.