L’impossibilità, il più delle volte, di una adeguata copertura spazio-temporale da parte delle stazioni di monitoraggio, rendono le misure dei parametri ambientali insufficienti da sole a verificare il rispetto dei limiti imposti alle sorgenti esistenti o dei valori di qualità dell’aria. Diventa quindi necessaria l’adozione di strumenti aggiuntivi in grado di colmare le lacune esistenti; tali strumenti sono individuati nei modelli matematici. L’elevato dettaglio con i quali i modelli considerano le variazioni spazio-temporali delle emissioni e delle condizioni meteorologiche e la capacità di valutare l’impatto delle sorgenti emissive e di distinguerne i contributi, li rendono utili nell’individuazione di efficaci strategie ambientali.

I modelli sono solitamente utilizzati:

  • per interpretare dati misurati in punti prossimi alla sorgente in ambiente urbano;
  • per la progettazione urbanistica e per la gestione del traffico. Sono inoltre propedeutici alla stima dell’esposizione degli abitanti e di particolari categorie professionali agli inquinanti emessi dal traffico autoveicolare;
  • per valutazioni di impatto ambientale o per la progettazione stessa dei camini e per definire le caratteristiche quantitative e temporali dell’emissione.

Input modellistico

Le catene modellistiche, per tutte le tipologie di modelli, necessitano di dati in input per la corretta definizione delle condizioni al contorno per la risoluzione delle equazioni matematiche che caratterizzano ogni modello. Viste le numerose formulazioni dei modelli in ambito nazionale ed internazionale non esiste una caratterizzazione univoca e definita dei dati di input, tuttavia essi possono essere ricondotti alle tre categorie principali di seguito descritte.

Output modellistico

I risultati ottenuti dalla esecuzione dei diversi modelli permettono di calcolare i valori di concentrazione, per ogni inquinante, in tutti i punti griglia all’interno del dominio di modellazione.

La fase successiva, ovvero la post-elaborazione dei risultati del modello di dispersione, consente di valutare gli impatti in funzione delle vigenti normative mediante un’analisi statistica che permette di confrontare direttamente i risultati derivanti dalle simulazioni con i valori limite di legge, definiti dal D.Lgs 155/2010 oltre a consentire la verifica degli impatti, in situazioni ordinarie e/o di anomalie, di impianti dì rilievo nelle aree industriali della regione e per la verifica in contraddittorio degli Studi di Impatto Ambientale

E’ proprio dalla fase di post-elaborazione che vengono ricavate le mappe di dispersione degli inquinanti che non sono altro che la rappresentazione grafica dei risultati numerici forniti dal modello.

Infatti, solo in base a questi ultimi possono essere effettuate le analisi statistiche normative che consentono tutte le valutazioni ivi incluse quelle necessarie al monitoraggio ed alla pianificazione.

I risultati delle simulazioni consentono inoltre, attraverso una valutazione delle grandezze meteorologiche primitive e derivate, la corretta interpretazione dei risultati di dispersione. In quest’ottica l’analisi dei parametri meteo deve sempre accompagnarsi ad un studio di dispersione.