Gli impianti di telefonia cellulare o stazioni radio base (SRB), vengono installati per permettere il collegamento tra telefoni cellulari.
Gli impianti per la telefonia mobile sono composti da antenne, generalmente montate su pali installati nel terreno o fissati al tetto degli edifici e sono concentrati prevalentemente nelle aree urbane. Un impianto di telefonia mobile serve un’area di territorio tanto più limitata quanto più intenso è il traffico telefonico, pertanto, l’area servita da una SRB risulta variabile e dipendente dall’entità del traffico telefonico nella zona.
Ogni impianto copre un’area molto ridotta (detta“cella”), infatti il numero di telefonate che l’impianto riesce a supportare contemporaneamente è limitato. Più aumenta la densità di utenti in un dato territorio, maggiore deve essere la sua suddivisione in celle, che diventano in questo modo più piccole, così nelle città è necessario avere molte antenne vicine tra loro. Una caratteristica fondamentale delle trasmissioni per telefonia cellulare, diversamente da quelle per la diffusione radiotelevisiva, è la bi-direzionalità delle comunicazioni, che avvengono tra la rete delle SRB e i telefoni cellulari degli utenti.
Le antenne dirigono la potenza impiegata soprattutto verso gli utenti lontani e in orizzontale; nelle aree sotto le antenne non si trovano quasi mai livelli elevati di campo elettromagnetico
Negli ultimi anni, oltre all’aumento degli impianti di telefonia mobile, si è assistito anche all’aumento degli impianti radioelettrici volti ad integrare la rete internet via cavo (i cosiddetti impianti wi-fi), questi impianti hanno potenze sensibilmente inferiori rispetto a quelli della telefonia mobile e per la radiodiffusione sonora e televisiva e, quindi, comportano un impatto elettromagnetico ridotto sul territorio.
La telefonia cellulare emette campi elettromagnetici con frequenze tra i 700 MHz e i 27500 MHz, un po’ più alte ma non sostanzialmente diverse da quella degli impianti di tipo televisivo.
Anche il cellulare emette lo stesso tipo di onde delle stazioni radio base seppur con potenze del tutto minori
Il fascio di onde elettromagnetiche prodotto da un’antenna per la telefonia cellulare è relativamente stretto in verticale e inclinato solo leggermente rispetto al suolo.
I valori limite stabiliti dal D.P.C.M. 8 luglio 2003 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 gHz” sono:
- Valori di attenzione: Campo Elettrico 6 V/m e Campo magnetico 0,016 A/m.
E’ un valore definito quale misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine che deve essere applicato ad edifici e pertinenze ove è prevista la permanenza non inferiore alle 4 ore giornaliere
- Valori di qualità: Campo Elettrico 6 V/m Campo magnetico 0,016 A/m.
È un valore che non deve essere superato all’aperto nelle aree intensamente frequentate.
- Limite di esposizione: Campo Elettrico 20 V/m Campo magnetico 0,05 A/m.
E’ un valore che non deve essere mai superato nelle zone accessibili alla popolazione.
E’ valido per frequenze comprese tra 3 MHz e 3000 MHz
- Limite di esposizione: Campo Elettrico 40 V/m Campo magnetico 0,01 A/m.
E’ un valore che non deve essere mai superato nelle zone accessibili alla popolazione.
E’ valido per frequenze comprese tra 3 GHz e 300 GHz
- Limite di esposizione: Campo Elettrico 60 V/m Campo magnetico 0,2 A/m.
E’ un valore che non deve essere mai superato nelle zone accessibili alla popolazione.
E’ valido per frequenze comprese tra 0.1 MHz e 3 MHz
Questi limiti stabiliti dalla norma italiana sono molto cautelativi: i valori limite raccomandati dalla Commissione Europea sono decisamente superiori rispetto ai valori italiani.