Impianti per la diffusione delle trasmissioni radiofoniche e televisive

Le principali sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza (RF) presenti sul territorio sono costituite dagli impianti di radiodiffusione sonora e televisiva che emettono onde elettromagnetiche con frequenze comprese 100 kHz e 700 MHz.

Gli impianti radiotelevisivi, per le loro caratteristiche emissive e soprattutto per le potenze impiegate, costituiscono le fonti di inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza più critiche, se installati nei pressi di abitazioni o comunque di ambienti frequentati dalla popolazione.

Per questo motivo gli impianti radiotelevisivi vengono installati generalmente al di fuori dei centri abitati, in zone collinari o montuose e forniscono il servizio su aree di territorio distanti anche decine di chilometri dagli impianti stessi, in quanto sono costituiti da trasmettitori di grande potenza (10.000-100.000 Watt) che ricevono il segnale da amplificare tramite collegamenti in alta frequenza, effettuati con impianti molto direttivi (ponti radio) e di piccola potenza (<= 5 W), direttamente dagli studi di trasmissione. Sopra questi edifici, spesso collocati nei centri urbani, compaiono così parabole, che producono campi dello stesso tipo di quelli diffusi dai ripetitori, ma di intensità assai più contenuta, con fasci di onde ristretti e direzionati in maniera da non incontrare ostacoli nel loro cammino.

Il campo elettromagnetico generato da un’antenna non è uniforme attorno alla sorgente, ma si distribuisce in maniera irregolare nello spazio in funzione di una serie di parametri caratteristici del singolo impianto, pertanto i livelli di campo elettromagnetico vengono generati ad una certa distanza dipendono dalle caratteristiche costruttive dell’impianto.

I valori limite stabiliti dal DPCM 08.07.03 “Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz relativo alle frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz” sono:

  • Valori di attenzione: Campo Elettrico 6 V/m e Campo magnetico 0,016 A/m.

E’ un valore definito quale misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine che deve essere applicato ad edifici e pertinenze ove è prevista la permanenza non inferiore alle 4 ore giornaliere

  • Valori di qualità: Campo Elettrico 6 V/m Campo magnetico 0,016 A/m.

È un valore che non deve essere superato all’aperto nelle aree intensamente frequentate.

  • Limite di esposizione: Campo Elettrico 20 V/m Campo magnetico 0,05 A/m.

E’ un valore che non deve essere mai superato nelle zone accessibili alla popolazione.
E’ valido per frequenze comprese tra 3 MHz e 3000 MHz

  • Limite di esposizione: Campo Elettrico 40 V/m Campo magnetico 0,01 A/m.

E’ un valore che non deve essere mai superato nelle zone accessibili alla popolazione.
E’ valido per frequenze comprese tra 3 GHz e 300 GHz

  • Limite di esposizione: Campo Elettrico 60 V/m Campo magnetico 0,2 A/m.

E’ un valore che non deve essere mai superato nelle zone accessibili alla popolazione.
E’ valido per frequenze comprese tra 0.1 MHz e 3 MHzQuesti limiti stabiliti dalla norma italiana sono molto cautelativi: i valori limite raccomandati dalla Commissione Europea sono decisamente superiori rispetto ai valori italiani.