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A seguito di sollecitazioni da parte di ARPAB circa lo stato delle attività, oggi ENI, come da nota allegata, ha comunicato a tutti gli enti interessati, (COMUNE, REGIONE, PROVINCIA, ARPAB, PREFETTO) di aver terminato con esito positivo le attività di messa in sicurezza di emergenza del SITO interessato dall’evento.
Leggi di piùLa relazione generale completa, che deve contenere la nota tecnica attestante “la corretta gestione dei rifiuti prodotti con tabelle riassuntive riportanti le quantità prodotte e smaltite nonché il sito di conferimento per ogni tipologia di rifiuto prodotto” e considerato che gli smaltimenti si concluderanno nei prossimi giorni, sarà trasmessa entro i termini previsti dall’allegato 4 del titolo V del D. Lgs. 152/06 ovvero entro il 26.07.2024.
Successivamente ARPAB procederà ad eseguire INDAGINI AMBIENTALI, per verificare assenza di contaminazione delle matrici ambientali
ENI, come da nota allegata, ha trasmesso a tutti gli enti interessati, (COMUNE CALVELLO, REGIONE, PROVINCIA, ARPAB, ASP, PREFETTO, MINISTERO AMBIENTE) la relazione finale, di indagine preliminare ed autocertificazione di non superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) e di ripristino ambientale redatta secondo il modello predisposto dalla regione Basilicata, corredata da relativa relazione tecnica. Si pubblica la relazione tecnica completa di tutti gli allegati.
Gli organismi ALIENI o ESOTICI, più correttamente noti come ALLOCTONI, sono quelli che l'uomo ha introdotto, sia intenzionalmente che non, anche nel Mar Mediterraneo, a causa dei cambiamenti climatici, in regioni diverse da quelle di origine.
Le SPECIE ALIENE INVASIVE, secondo la definizione dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), sono "animali, piante o altri organismi che l'uomo ha portato in aree al di fuori del loro habitat naturale, dove si stabiliscono e si diffondono, causando effetti negativi sull'ecosistema locale e sulle specie autoctone".
Alcune di queste specie sono particolarmente pericolose poiché danneggiano gravemente gli ecosistemi: alterano le catene alimentari, cambiano i comportamenti degli animali, modificano la disponibilità di risorse, perturbano il ciclo dei nutrienti e influenzano la diversità e l'abbondanza delle specie native, aumentando così il rischio di estinzione di queste ultime. A tal proposito, ARPA BASILICATA è parte attiva nel monitoraggio di alcune delle specie aliene, come Porpita porpita, che è stata segnalata scientificamente per la prima volta nel 2019 dinanzi le coste di Policoro (MT), ma che diviene sempre più presente sulle coste italiane.
Porpita porpita (Linnaeus, 1758) è un piccolo idrozoo coloniale marino appartenente al phylum Cnidaria, che raggiunge una dimensione massima di 5 centimetri. Conosciuto anche come "Bottone blu" per il suo colore azzurro brillante, questa specie presenta una struttura corporea relativamente semplice, composta da una parte centrale chitinosa chiamata pneumatoforo e da una serie di tentacoli che la circondano. La parte centrale è composta da colonie di zoidi che svolgono diverse funzioni tra cui quelle nutrizionali (gastrozoidi) e riproduttive (gonozoidi). Inoltre, sulla superficie del pneumatoforo ci sono camere aeree che possono riempirsi di aria, consentendo all'organismo di galleggiare o immergersi. I tentacoli, costituiti da colonie di dattilozoidi o tentaculozoidi, hanno funzioni difensive e predatrici grazie alla presenza di nematocisti, piccole cellule con dardi urticanti che stordiscono le prede, ma innocui per l’essere umano, in quanto solo lievemente urticante. Porpita porpita non è in grado di nuotare attivamente nella colonna d'acqua, ma si lascia trasportare dalle correnti, motivo per cui è classificato come organismo planctonico.
Segnalala seguendo le istruzioni riportate sul poster in allegato e invia la documentazione alla pagina Facebook dell’ARPA Basilicata o all’indirizzo e-mail teresa.trabace@arpab.it
Negli stabilimenti balneari della costa ionica e tirrenica lucana troverà il poster con le informazioni tecnico-scientifiche.
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