ARPA Basilicata effettua il monitoraggio delle acque superficiali ai sensi del D.Lgs. 152/2006 e dei successivi Decreti Ministeriali n. 56 del 14/04/2009 e n. 260 del 08/11/2010, nonchè ai sensi del D.Lgs. n. 172 del 13/10/2015.
In particolare, per quanto riguarda i Corpi Idrici Superficiali (C.I.S.) sensu Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE), l’obiettivo del monitoraggio è quello di definire un quadro generale, il più possibile esauriente, dello stato ecologico e chimico delle acque all’interno di ciascun bacino idrografico ivi comprese le acque marino-costiere.
Tale monitoraggio si articola in tre tipologie:
- Monitoraggio di Sorveglianza;
- Monitoraggio Operativo;
- Monitoraggio di Indagine.
Lo scopo del Monitoraggio di Sorveglianza è quello di integrare e convalidare le informazioni utili alla tipizzazione ed all’identificazione dei corpi idrici superficiali, di classificare inizialmente gli stessi e di fornire indicazioni per impostare i successivi programmi di monitoraggio. Tale monitoraggio deve essere condotto sia sui corpi idrici non a rischio, sia sui corpi idrici probabilmente a rischio di non raggiungere il “Buono Stato Ambientale” ai sensi della Direttiva 2000/60 e deve essere svolto per almeno un anno per ogni ciclo sessennale del Piano di Gestione e del Piano di Tutela delle Acque.
Lo scopo del Monitoraggio Operativo, invece, è quello di stabilire lo stato dei corpi idrici identificati “a rischio” di non soddisfare gli obiettivi ambientali prefissati (ovvero lo stato “buono”), di valutare le variazioni nel tempo e di classificarli. Si ribadisce che tale monitoraggio deve essere condotto solo su corpi idrici “a rischio” di mancato raggiungimento dello stato ambientale “buono”. Tale monitoraggio deve essere svolto con frequenza annuale, tranne che per gli elementi di qualità biologica che devono essere monitorati ogni tre anni (con l’eccezione del fitoplancton che è comunque monitorato ogni anno).
Infine, lo scopo del Monitoraggio d’Indagine è quello di investigare circa le ragioni di eventuali superamenti degli standard di qualità, per avere un quadro conoscitivo più dettagliato sulle cause che impediscono il raggiungimento degli obiettivi o per valutare l’ampiezza e gli impatti dell’inquinamento accidentale.
Per la specifica tematica ARPAB svolge anche attività di controllo:
- quando previste dai procedimenti autorizzatori;
- nei casi di emergenza ambientale *;
- sulla base di esposti e segnalazioni *;
* qualora coinvolta da altre Istituzioni Pubbliche o su richiesta delle Forze dell’Ordine.
Personale referente
Dott.ssa Marica Martino – marica.martino@arpab.it
Normative settore
Direttiva 2000/60/CE
D.Lgs 152/06 e s.m.i.
DM 56/2009
DM 260/2010
D.Lgs 172/2015