Caratteristiche
Il benzene (C6H6) è un idrocarburo aromatico. A temperatura ambiente si presenta come un liquido molto volatile, incolore, infiammabile e dal caratteristico odore pungente.
Origine
La sorgente più rilevante di benzene è rappresentata dal traffico veicolare, principalmente dai gas di scarico dei veicoli alimentati a benzina (l’85% viene immesso nell’aria con i gas di scarico e il 15% rimanente per evaporazione del combustibile e durante le operazioni di rifornimento), nei quali viene aggiunto al carburante (la cosiddetta benzina verde) come antidetonante, miscelato con altri idrocarburi (toluene, xilene, ecc.) in sostituzione del piombo tetraetile impiegato fino a qualche anno fa. In parte il benzene proviene anche dalle emissioni che si verificano nei cicli di raffinazione, stoccaggio e distribuzione della benzina. Nell’industria, il benzene ha trovato in passato largo impiego come solvente soprattutto a livello industriale e artigianale (produzione di calzature, stampa a rotocalco, ecc.), finchè la dimostrazione della sua tossicità e della sua capacità di indurre tumori ha portato ad una legge che ne limita drasticamente la concentrazione nei solventi. Per lo stesso motivo, l’utilizzazione in cicli industriali aperti e nella produzione di prodotti di largo consumo (plastiche, resine, detergenti, pesticidi, farmaci, vernici, collanti, inchiostri e adesivi) è stata fortemente limitata ed è regolata da precise normative dell’Unione Europea. Nei prodotti finali il benzene si può ritrovare in quantità molto limitate, anch’esse regolate per legge.
Attualmente viene impiegato soprattutto come materia prima per la chimica di sintesi di composti organici come fenolo, cicloesano, stirene e gomma in lavorazioni a ciclo chiuso. Solo in piccola parte si forma per cause naturali come gli incendi di boschi o di residui agricoli e le eruzioni vulcaniche. Il benzene é, inoltre, presente in quantità significative nel fumo di sigaretta
Effetti sull'uomo e sull'ambiente
Il benzene è facilmente assorbito quasi esclusivamente per inalazione, mentre è trascurabile la penetrazione attraverso il contatto cutaneo. Si accumula nei tessuti ricchi di grasso (tessuto adiposo, midollo osseo, sangue e fegato), dove viene metabolizzato per essere poi rapidamente eliminato nelle urine e nell’aria espirata. Per esposizioni acute, anche di breve durata (possibili in passato negli ambienti di lavoro o accidentalmente nelle condizioni attuali), si manifestano sintomi di depressione del sistema nervoso centrale (nausea, vertigini, fino alla narcosi) e irritazione della pelle e delle mucose. L’esposizione cronica lavorativa alle concentrazioni presenti in passato era in grado di esercitare un’azione tossica importante sul midollo osseo, provocando una progressiva diminuzione della produzione e immissione in circolo delle cellule del sangue, sia dei globuli rossi che dei bianchi o delle piastrine. Il benzene è stato inserito da International Agency for Research on Cancer (IARC) nel gruppo 1 cioè tra le sostanze che hanno un accertato potere cancerogeno sull’uomo. É stata infatti accertata la capacità di causare leucemie acute e croniche, alle concentrazioni presenti in passato negli ambienti di lavoro, con un rischio proporzionale alla dose cumulativa. L’effetto cancerogeno sembra essere legato, come per altre sostanze, all’azione di metaboliti intermedi che si formano nell’organismo.
Metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione
Norma Uni En 14662:2005, parti 1, 2 e 3, “Qualità dell’aria ambiente. Metodo normalizzato per la misurazione della concentrazione di benzene”.
Riferimenti
- WHO, 2005 – AIR Quality Guidelines
- Legge n.413 4/11/1997: “Misure urgenti per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico da benzene”
- Humana Press, 2004 – “Cancer Chemoprevention: Promising cancer chemopreventive agents”
- www.nonsoloaria.it
NORMATIVA E LIMITI – Benzene