PM10 – PM2.5

Caratteristiche

Il particolato (Particulate Matter) è costituito dal materiale non gassoso in sospensione nell’aria. Con i termini PM10 e PM2,5 si indicano le frazioni di particolato aerodisperso aventi diametro aerodinamico inferiore rispettivamente a 10 µm e a 2,5 µm.
Il particolato sospeso totale rappresenta un insieme eterogeneo di sostanze la cui origine può essere primaria (emesse come tali) o derivata (emesse da una serie di reazioni fisiche e chimiche). La caratterizzazione del particolato sospeso si basa sulla misura della concentrazione, sull’identificazione delle specie chimiche coinvolte e sulla valutazione della dimensione media delle particelle.
Le particelle di dimensioni maggiori (diametro > 10 µm) hanno un tempo medio di vita nell’atmosfera che varia da pochi minuti ad alcune ore e la possibilità di essere aerotrasportate per una distanza massima di 1-10 Km. Le particelle di dimensioni inferiori hanno invece un tempo medio di vita da pochi giorni fino a diverse settimane e possono venire veicolate dalle correnti atmosferiche per distanze fino a centinaia di chilometri.

Origine

Tali sostanze possono avere origine sia da fenomeni naturali (processi di erosione al suolo, incendi boschivi, dispersione di pollini, frammenti di piante etc.) sia, in gran parte, da attività antropiche, da traffico veicolare (30% rispetto al totale), da impianti di riscaldamento (circa il 15%) e da emissioni da fonte industriale (circa il 50% delle emissioni di PM10).

Il PM10 costituisce il principale veicolo di diffusione di composti tossici e può essere trasportato anche a rilevanti distanze. Nella maggior parte delle città si registra un incremento percentuale significativo della frazione PM10, anche in presenza di una diminuzione della quantità totale di particolato. La concentrazione media della frazione respirabile PM2.5 risulta essere generalmente pari al 40% della frazione inalabile PM10.

Effetti sull'uomo

Studi epidemiologici hanno mostrato una correlazione tra le concentrazioni di polveri in aria e la manifestazione di malattie croniche alle vie respiratorie, in particolare asma, bronchiti ed enfisemi. A livello di effetti indiretti, inoltre, il particolato fine agisce da veicolo di sostanze ad elevata tossicità, quali ad esempio gli idrocarburi policiclici aromatici ed i metalli. Il rischio sanitario legato alle sostanze presenti in forma di particelle sospese nell’aria dipende oltre che dalla loro concentrazione, anche dalla dimensione delle particelle stesse. Le particelle di dimensioni inferiori costituiscono un pericolo maggiore per la salute umana, in quanto possono penetrare in profondità nell’apparato respiratorio. In prima approssimazione, le particelle con diametro superiore ai 10 µm si fermano nelle prime vie respiratorie; le particelle con diametro tra i 5 e i 10 µm raggiungono la trachea e i bronchi; le particelle con diametro inferiore ai 5 µm possono raggiungere gli alveoli polmonari. Le persone più vulnerabili sono gli anziani, gli asmatici, i bambini e chi svolge un’intensa attività fisica all’aperto, sia di tipo lavorativo che sportivo. Nei luoghi di lavoro più soggetti all’inquinamento da particolato l’inalazione prolungata di queste particelle può provocare reazioni fibrose croniche e necrosi dei tessuti che comportano una broncopolmonite cronica accompagnata spesso da enfisema polmonare.

Effetti sull'ambiente

Il particolato dei fumi e delle esalazioni provoca una diminuzione della visibilità atmosferica; allo stesso tempo diminuisce anche la luminosità assorbendo o riflettendo la luce solare. Le polveri sospese favoriscono il verificarsi dei fenomeni delle nebbie e delle piogge acide, che comportano effetti di erosione e corrosione dei materiali e dei metalli.

Il particolato inoltre danneggia i circuiti elettrici ed elettronici, insudicia gli edifici e le opere d’arte e riduce la durata dei tessuti. Le polveri (ad esempio quelle emesse dai cementifici), possono depositarsi sulle foglie delle piante e formare così una patina opaca che, schermando la luce, ostacola il processo della fotosintesi. Gli effetti del particolato sul clima della terra sono invece piuttosto discussi.  Alcune ricerche affermano che un aumento di 4 volte della concentrazione del particolato in atmosfera comporterebbe una diminuzione della temperatura globale della terra pari a 3,5°C.

Metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione del PM10

Norma Uni En 12341:1999 “Qualità dell’aria. Determinazione del particolato in sospensione PM10. Metodo di riferimento e procedimento per prove in campo atte a dimostrare l’equivalenza dei metodi di misurazione rispetto al metodo di riferimento”.

Metodo di riferimento per il campionamento e la misurazione del PM2.5

Norma Uni En 14907:2005 “Qualità dell’aria ambiente. Metodo normalizzato di misurazione gravimetrico per la determinazione della frazione massima PM2,5 del particolato in sospensione”.

Riferimenti