Biossodo di Zolfo

Caratteristiche

Il biossido di zolfo (SO2) è un gas incolore, irritante, non infiammabile, molto solubile in acqua e dal caratteristico odore pungente. Essendo più pesante dell’aria tende a stratificarsi nelle zone più basse.

Periodicità critiche

La concentrazione di SO2 presenta una variazione stagionale molto evidente, con i valori massimi nella stagione invernale, laddove sono in funzione impianti di riscaldamento domestici alimentati con combustibili solidi o liquidi. Il biossido di zolfo era ritenuto, fino a circa 25 anni fa, uno dei principali inquinanti dell’aria mentre oggi, il progressivo miglioramento della qualità dei combustibili (minor contenuto di zolfo nei prodotti di raffineria) e il sempre più diffuso uso del gas metano hanno diminuito nettamente la sua presenza in atmosfera.

Origine

Il biossido di zolfo deriva dalla ossidazione dello zolfo nel corso dei processi di combustione delle sostanze che contengono questo elemento sia come impurezza (come i combustibili fossili, solidi e liquidi: carbone, olio combustibile, gasolio) che come costituente fondamentale. Le fonti di emissione principali sono legate alla produzione di energia, agli impianti termici, a processi industriali ed al traffico. L’SO2 è il principale responsabile delle “piogge acide” in quanto tende a trasformarsi in anidride solforica e, in presenza di umidità, in acido solforico.

Effetti sull'uomo

Il biossido di zolfo a concentrazioni elevate è molto irritante per gli occhi, la gola e le vie respiratorie.A causa dell’elevata solubilità in acqua, l’SO2 viene assorbito facilmente dalle mucose del naso e del tratto superiore dell’apparato respiratorio (solo piccolissime quantità raggiungono la parte più profonda del polmone). Fra gli effetti acuti imputabili all’esposizione ad alti livelli di SO2 sono compresi: aumento delle secrezioni mucose, bronchite, tracheite, spasmi bronchiali e difficoltà respiratoria negli asmatici. Fra gli effetti a lungo termine si citano le alterazioni della funzionalità polmonare e l’aggravamento delle bronchiti croniche, dell’asma e dell’enfisema. I gruppi più sensibili sono costituiti dagli asmatici e dai bronchitici.

Effetti sull'ambiente

Il biossido di zolfo a basse concentrazioni provoca un rallentamento nella crescita delle piante, mentre ad alte concentrazione ne provoca la morte alterandone la fisiologia in modo irreparabile. Nelle foglie il biossido di zolfo viene trasformato in acido solforoso e solfiti, da questi per ossidazione si generano i solfati. Quando il livello di anidride solforosa nell’aria diviene insostenibile, nelle foglie si accumulano inutilizzati i solfiti che ad alta concentrazione causano la distruzione della clorofilla, il collasso delle cellule e la necrosi dei tessuti.

Metodo di riferimento per la misurazione

Norma Uni En 14212:2005 “Qualità dell’aria ambiente. Metodo normalizzato per la misurazione della concentrazione di diossido di zolfo mediante fluorescenza ultravioletta”.

Riferimenti